Fondazione Galileo Galilei
Introduzione a Galileo Galilei e Antonio Pacinotti strumenti e scoperte di due scienziati pisani.
Atti del convegno – Pisa, 20 aprile 2007, Pisa, Fondazione Galileo Galilei, 2008.

Tiziana Paladini

La mostra Galileo Galilei e Antonio Pacinotti strumenti e scoperte di due scienziati pisani, allestita dalla Fondazione Galileo Galilei, che si è svolta Pisa dal 17 aprile al 20 maggio 2007, è stata l’occasione per organizzare il convegno che si è tenuto il 20 aprile 2007 presso la Domus Galilaeana, dedicato alle figure dei due scienziati. Il convegno, presieduto dal Professor Vincenzo Cappelletti, ha visto gli interventi di studiosi che hanno tracciato diversi percorsi nello studio della ricerca di Galileo Galilei e di Antonio Pacinotti, offrendo così nuovi spunti di indagine.
Gli interventi sono stati tanto diversificati quanto affascinanti perché attengono a questioni meno indagate e talvolta inedite. Paolo Rossi unisce i due scienziati - così lontani nel tempo – concentrando il suo intervento sul leitmotiv del "contesto" e analizzandone l’influenza sull’opera dello scienziato tout court e su quella di Galileo e Pacinotti in particolare.
Oltre questo intervento che vede convergere le due figure unite idealmente dal "contesto", ciascuno degli altri interventi focalizza l’attenzione sul singolo scienziato: su Galileo nel caso del professor Shea e del professor Shore e su Pacinotti negli interventi del dottor Luperini e del dottor Malatesta.
L’intervento del professor Shea propone un percorso lineare e stimolante degli studi di Galileo sulla forza della percossa, un problema di difficile soluzione.
Frequenti e quasi inevitabili i richiami del professor Shea alla meritoria e unica nel suo genere opera del professor Vergara Caffarelli che da diversi anni ha realizzato il Laboratorio di Galileo Galilei che come afferma Shea "diventa un insostituibile punto di riferimento, in grado di portare chiarezza su un tema così lacunoso".
L’importanza del Laboratorio di Galileo, più volte sottolineata da Shea, sta nel fatto che la realizzazione delle macchine descritte o anche realizzate da Galileo, permette di dimostrare la sistematicità con cui egli aveva affrontato l’argomento.
Nella sua relazione, un vero e proprio revue storico, il professor Shore pone Galileo al centro, sottolineando gli studi fatti dallo scienziato in ambito astronomico e tutti gli scritti su numerosi argomenti di notevole importanza, collegandoli a tutta una serie di studi successivi scaturiti proprio dalle analisi di Galileo.
Gli interventi incentrati su Pacinotti riguardano due aspetti molto diversi tra loro: da una parte lo studio del funzionamento delle macchine, di cui il dottor Luperini delinea un percorso inedito e per questo molto interessante, dedicando particolare attenzione alla trazione elettromagnetica. Dall’altra il dottor Malatesta, che è intervenuto al convegno in qualità di discendente della famiglia Pacinotti, illustra in un affascinante percorso, l’epistolario inedito conservato dalla famiglia nella villa di Caloria.

Il convegno ha segnato in qualche modo - seppure in parte - i prodromi di un altro progetto che si è concretizzato alla fine dello stesso anno: la pubblicazione di una monografia su Antonio Pacinotti. Benché l’idea fosse abbozzata giù da tempo, la realizzazione del convegno ha dato la spinta ulteriore e in qualche modo determinante per portarla a termine.

Ci auguriamo che la pubblicazione degli atti possa offrire un ulteriore strumento di approfondimento e sia in qualche modo di stimolo per nuove ricerche.

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Fondazione Galileo Galilei / Museo degli Strumenti per Il Calcolo