Fondazione Galileo Galilei

Si è concluso l'allestimento della sala didattica galileiana; la sala è stata realizzata, grazie al contributo della Regione Toscana, in occasione della mostra Galileo al Museo degli Strumenti per il Calcolo, che fa parte delle celebrazioni per l'anno galileiano promosse dall'iniziativa Sotto il segno di Galileo. Luoghi della scienza in Toscana.

La sala, i cui principali fruitori saranno gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, presenta quattro postazioni in cui il visitatore si ferma per assistere all'esecuzione di esperimenti o alla descrizione del funzionamento di strumenti. Una di queste postazioni è dotata di videoproiezione. Oltre al Viale elettromagnetico di Antonio Pacinotti, primo prototipo di trazione elettromagnetica, e alla ricostruzione dell'esperimento dell'Anello che condusse lo scienziato, a soli 19 anni, all'invenzione della prima dinamo a corrente continua, la sala accoglie naturalmente ricostruzioni di strumenti ispirati a Galileo: il Pulsilogium e il Compasso. Il Pulsilogium (in scala 4:1 rispetto all'originale, un modello ideato dal professor Vergara Caffarelli) è uno strumento che sfruttando l'isocronismo del pendolo scoperto da Galileo, permetteva la misura delle pulsazioni del cuore. Cinque modelli in dimensione originale permetteranno l'esperienza diretta ai visitatori.

Il compasso, un pezzo che da solo concorre a rendere più interessante e coinvolgente il percorso galileiano, è realizzato in scala 6:1 rispetto all'originale (è alto 150 cm e ciascun braccio è largo 15 cm), è costruito in ottone e appoggiato su un supporto che ne consente l'uso in sicurezza. Le sue grandi dimensioni, l'apparato multimediale che lo accompagna e soprattutto la presenza delle guide aiuteranno a far capire chiaramente il funzionamento di questo strumento di Galileo, che, pur funzionando sulla similitudine dei triangoli, è da considerarsi un vero e proprio calcolatore automatico in grado di compiere molte operazioni: dalla radice quadrata al cambio delle monete, dall'ordinamento degli eserciti alla radice cubica, dalla somma dei volumi alla misura dei calibri, dalla divisione della circonferenza alle quadratura delle superfici regolari, dall'area dei settori circolari al calcolo delle distanze inaccessibili.

L'apparato gravità, che conclude il percorso galileiano, è di proprietà dell'INFN, e si trova al Museo già dal 2005: si tratta della realizzazione dell'esperimento pensato da Galileo sulla caduta dei gravi.

Nelle immagini alcune fasi del montaggio del supporto prima di posizionare il compasso.