Fondazione Galileo Galilei

Gli Strumenti della Scienza dal XVII al XX secolo


Museo degli Strumenti per il Calcolo
Pisa dal 3 al 21 Marzo 2008

Gli strumenti - di misura e di calcolo - sono la traccia e la testimonianza tangibile dello sviluppo storico della ricerca scientifica. La loro conservazione, il loro studio e la loro esposizione permettono di ricostruire esperienze la cui attualità persiste nel succedersi delle teorie: una collezione completa dei progressi che si sono susseguiti nel tempo testimonia l’evoluzione tecnologica e, nel contempo, costituisce un mezzo di divulgazione scientifica di straordinaria efficacia. La collezione scientifica del Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa vanta oltre seicento pezzi; la strumentazione copre un arco di tempo che dal XVII secolo arriva fino ai nostri giorni. Alla collezione degli strumenti scientifici si aggiunge quella delle macchine per il calcolo, meccaniche ed elettriche fino ai personal computer.

La sezione dedicata a Galileo, con il compasso di ambiente galileiano e altri compassi dell'epoca, comprende anche una collezione di medaglie e dieci apparati (che costituiscono il «Laboratorio di Galileo Galilei») che consentono di riprodurre gli esperimenti del grande scienziato.

L’esposizione che viene proposta è sicuramente molto eterogenea e forse in un certo qual modo atipica: ma l’eterogeneità in questo caso è sinonimo di ricchezza del patrimonio dell’Ateneo Pisano.

Gli esemplari esposti, infatti, rappresentano solo un'esemplificazione di una raccolta diversificata; circa ottanta fra gli strumenti inoltre sono stati restaurati e le schede che li descrivono, e che spiegano dettagliatamente le operazioni di restauro, sono presenti sul sito della Fondazione Galileo Galilei. I pezzi in mostra sono quarantasei, una parte assai esigua ma significativa che comprende, tra gli altri, strumenti per esperimenti di ottica, acustica ed elettricità.

Dal 1999, però, gli strumenti scientifici non sono stati più esposti e questa mostra nasce principalmente dall’esigenza di renderli di nuovo visibili, perché non si perda la memoria di un patrimonio così ricco e importante.

Nella sala sono presenti anche alcuni poster sul restauro delle macchine di Pacinotti, del Fondo omonimo, cui recentemente sono stati dedicati una mostra e un libro.


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