Fondazione Galileo Galilei
Gli Anelli di Pacinotti

Descrizione

Gli anelli, definiti l'uno "astatico" e l'altro "motore o generatore", sono stati costruiti ed utilizzati da Pacinotti per le prime prove tecniche che condussero alla costruzione della macchina elettromagnetica ad anello o "a magnete trasversale" come veniva chiamata dall'inventore. L'anello "astatico" si distingue bene dai contatti elettrici, che sono costituti da due fascette di lamierino di ottone,fissate sul cilindro di legno.
Da una pubblicazione del 1934, sappiamo che Pacinotti intorno al 1910 aveva ricostruito la primitiva disposizione per il funzionamento degli "anelli", come aveva già fatto nel 1859.

Stato prima del restauro

Le parti metalliche dei due particolari sono ossidate, sulle superfici di legno è presente uno strato di vernice alla gommalacca applicata con poca cura (immagine 1). Rileviamo sull'anello "astatico" la rottura di uno dei collegamenti fra l'avvolgimento elettrico ed il relativo contatto, si vedono le tracce di una vecchia riparazione (immagine 2). Il magnete anulare dello stesso pezzo è staccato dalla sede di legno che lo deve contenere (immagine 3). Sull'altro particolare (anello motore) l'avvolgimento è stato incollato, sulla sede di legno, non perfettamente in asse.

L'intervento di restauro

Nell'intervento di restauro è stato riparato il filo di collegamento del magnete sull'anello astatico. Il magnete anulare di questo particolare è stato incollato nella propria sede con gommalacca disciolta in alcool. Si è reso necessario ridurre la fessura fra i pezzi incollati inserendo uno strato sottile legno, non in vista.

La ruggine sui perni di ferro è stata rimossa a mano con spazzola metallica; le parti di ottone sono state disossidate con esametafosfato sodico. Sia le superfici di ferro che quelle in ottone sono state protette con cera microcristallina. Le superfici di legno sono state passate con paglietta di acciaio e ripassate a tampone con vernice di gommalacca (immagne 4) .

Gli anelli prima del restauro
immagine 1
immagine 2
immagine 3
immagine 4
Fondazione Galileo Galilei / Museo degli Strumenti per Il Calcolo