Descrizione
Il prof. A Pacinotti costruisce, per i suoi studi sulla locomozione per mezzo dell'elettromegnetismo, una vera e propria ferrovia in scala ridotta. La lunghezza dei binari è di circa metri 5, su di essi fa muovere vetturette o carri come quello qui presentato dotato di elettromagneti in linea ad eccitazione commutata. L'inventore dichiara di aver fatto raggiungere velocità apprezzabili al modello ed aver determinata la potenza su tratti in salita e con carichi aggiunti.
La macchina, il cui restauro è stato completato nel marzo 2002, è composta da ferro, ottone, rame (in filo) e legno. Risultava essere completa di tutti i particolari indicati nella bibliografia specifica dell'epoca (immagine 1).
L'intervento di restauro
Per procedere alle operazioni di restauro la macchina è stata smontata in ogni sua parte (immagine 2) (ad eccezione degli avvolgimenti elettrici). Tutta la struttura e i rivestimenti dei fili che costituiscono gli avvolgimenti elettrici erano molto sporchi (immagine 3), sia a causa della polvere, che è stata rimossa da tutte le superfici, sia per l' accumulo di vecchi lubrificanti. Gli avvolgimenti elettrici sono stati spazzolati e protetti con cera microcristallina. Tutte le superfici metalliche erano molto ossidate: (immagine 4) in modo particolare quelle di ferro che sono state trattate in più fasi con soluzione disossidante a base di acido pirogallico più sodiocarbonato in H2O. Gli strati di ruggine più resistenti sono stati rimossi a mano con spazzola metallica e paglietta d'acciaio. Il protettivo dato in fase di restauro di queste superfici è costituito da olio per armi; gli ottoni sono stati disossidati con EDTA tetrasodico e protetti mediante l'applicazione di cera microcristallina e protettivo acrilico in soluzione.
Le parti in legno risultavano molto sciupate perché nel corso del tempo sono state infestate da insetti xilofagi. Il regolo di legno è stato trattato con antitarlo liquido tenuto in ambiente sigillato per alcuni giorni e i fori presenti su tutto il pezzo sono stati otturati con stucco plastico colorato. Mancava una delle 4 viti frontali di ottone che fissano i magneti al carruccio che è stata ricostruita; la filettatura di queste viti è riferibile a 7/32"W (immagine 5).