Fondazione Galileo Galilei
Commutatore ruotante a dieci contatti

Descrizione

L'apparecchio era in origine una centrifuga "Stambeck" per preparati in provetta. La modifica apportata alla macchina è servita per realizzare un commutatore ruotante a dieci contatti in piano e di ampiezze varie. Antonio Pacinotti lo menziona nei suoi scritti, quando indica i miglioramenti da apportare al fucile elettromagnetico.

Inizialmente la funzione di commutare la corrente ai magneti del fucile era affidata agli stessi proiettili, a svantaggio della loro scorrevolezza. Questo commutatore veloce consentiva di dare corrente in rapida successione ai magneti; grazie a questa modifica i proiettili potevano essere dei semplici cilindri di ferro senza le appendici per il contatto elettrico e risultare quindi più scorrevoli all'interno della "canna" del fucile.

Stato prima del restauro

Le parti metalliche erano molto ossidate. La vernice della struttura era scrostata in più punti. Si notavano alcuni residui di antiruggine (presumibilmente minio) sopra la crociera ruotante porta-spazzola (immagine 1). Il meccanismo per la rotazione era bloccato. Il primo ed il terzo dei dieci contatti a settore avevano i fili di rame dissaldati. Il cerchio di legno che porta la serie dei suddetti contatti era malfermo sulla struttura e uno degli incastri che compongono questo particolare era scollato. Erano presenti alcuni fori di tarlo sul semicerchio di legno che supporta i fili dei contatti, nella parte bassa dell'apparecchio.

L'intervento di restauro

Sono state smontate tutte le parti della macchina. Sono stati eliminati i residui secchi dei vecchi lubrificanti che bloccavano il meccanismo.
Le superfici di ferro sono state disossidate a mano con spazzola e paglietta d'acciaio, quindi protette con olio per armeria.
Le superfici d'ottone sono state disossidate con esametafosfato sodico, successivamente protette con cera microcristallina, mentre le piste in rame del commutatore sono state trattate con protettivo a base acrilica, dal momento che non se ne prevede il riutilizzo (immagine 2).
È stato rinsaldato con colla epossidica forte, l'incastro scollato del cerchio porta-contatti. Le scrostature sulle superfici della struttura metallica, sono state ritoccate con vernice alla gommalacca e nerofumo. Le parti di legno sono state disinfettate e stuccati i fori dei tarli, quindi riverniciate a smalto nero. La crociera ruotante porta-spazzola è stata verniciata di colore grigio (immagine 3).
Sono stati risaldati i due fili distaccati dai contatti. Tutti i fili di rame sono stati raddrizzati e le parti terminali sono state avvolte in piccole spirali adiacenti alla struttura. Se collegato ad un circuito elettrico, il commutatore ora può funzionare. Tenuto conto che non vi è necessità di utilizzare l'apparecchio, ma esiste la casuale necessità che esso venga messo in movimento, le spazzole striscianti non sono state rimontate a contatto delle piste di rame dei contatti, poiché queste superfici sono protette con soluzione acrilica.

Il commutatore prima del restauro
immagine 1 - Il commutatore prima del restauro
immagine 2
immagine 3
Fondazione Galileo Galilei / Museo degli Strumenti per Il Calcolo