Fondazione Galileo Galilei
Commutatore ruotante a dodici contatti

Descrizione

Il commutatore così costruito poteva chiudere in successione, a velocità variabile, una serie di circuiti elettrici opportunamente collegati. La macchina è costruita con ottone, ferro, avorio e legno di varie essenze, fra cui l'ebano, usato come bronzine dell'albero a manovella.

L'intervento di restauro

Prima dell'intervento di restauro, tutta la struttura era coperta di polvere e macchiata sia sui legni che sui metalli che erano anche abbondantemente ossidati (immagine 1). Il meccanismo ad ingranaggi era bloccato e il contenitore cilindrico del commutatore ruotante era particolarmente segnato dai tarli e presentava gravi fessure nella struttura in particolare sulle pareti e sul fondo del cilindro (immagine 2).
Dei dodici contatti che completavano il commutatore mancavano tre contatti a slitta e, di questi pezzi, quattro delle relative molle di ottone acciaioso.
Uno dei morsetti esterni, collegati all'asse centrale del sistema a contatti, era privo della rondella serrafilo di ottone e del pomello a vite zigrinato dello stesso metallo. Di altri otto morsetti esterni collegati agli anelli interni del cilindro, manca uno dei pomelli a vite e ad uno dei 24 piccoli contatti radiali sporgenti dal cilindro di legno, manca il pomello e la rondella di ottone.
Nella parte bassa del cilindro sopracitato, in asse con il disco di ottone porta-contatti, troviamo un altro disco a settori in legno, ma privo di contatti metallici. Con molta probabilità si tratta di particolare in seguito modificato; il disco suddetto è molto deformato ed ha perso la simmetria circolare, tanto da risultare incastrato nella sede di rotazione.
I quattro spessori di legno collocati fra il fondo del cilindro principale ed il basamento della macchina erano molto deteriorati così pure i collegamenti a vite che hanno reso malferma anche la struttura a cavalletto.
La tavola che fa da basamento della macchina, è di fattura molto grezza, le due tavolette che la compongono erano scollate e separate di qualche millimetro. Il legno era stato verniciato di grigio scuro (immagine 3). Quando si è proceduto all'intervento di restauro, ogni parte dell'apparecchio è stata smontata: (immagine 4) lo strato di ruggine presente sulle superfici dei particolari di ferro è stato rimosso usando bisturi e spazzole metalliche; quindi, per proteggere le superfici è stato applicato olio per armi.
Quelle in ottone sono state trattate con EDTA tetrasodico e protette con cera microcristallina, mentre le ventiquattro sbarrette di avorio sono state lavate con acqua saponata.
Il pomello piccolo di ottone mancante, dei ventiquattro contatti radiali sporgenti, è stato ricostruito, così pure quello mancante alla serie degli otto contatti radiali più grandi dei precedenti. Ad uno dei reofori è stata ricostruita sia la rondella che il pomello serrafilo mancanti.
In fase di montaggio dei particolari si sono dovute sostituire alcune viti a legno, di ferro, o perché erano rotte o perché troppo arrugginite. Le parti in legno segnate dai tarli sono state disinfettate con antitarlo liquido in atmosfera chiusa. Mediante l'inserimento di spessori appropriati di legno incollati con colla epossidica, sono state riparate le fessure nella struttura del cilindro di legno. Invece le piccole fessure e i fori presenti nei legni sono stati chiusi con stucco in pasta colorato. La struttura a cavalletto che sostiene l'albero a manovella è stata resa più stabile agli incastri, ricolmando con cilindretti di legno i fori delle viti di assemblaggio che ora bloccano efficacemente le giunzioni. Le superfici di questi particolari sono state pulite con paglietta d'acciaio e trattate con olio paglierino, quindi passate a tampone con vernice alla gommalacca e alcool. Gli spessori di legno interposti fra cilindro principale e base sono stati ricostruiti e fissati con quattro viti di ottone. La tavola del basamento è stata sverniciata perché la vernice era particolarmente deteriorata, e le tavole scollate sono state riattaccate. Le fessure e i fori sono stati stuccati; sotto la tavola di base, sono stati applicati due regoli sagomati al posto delle due stecche di legno, malferme e non rifinite, che servivano da sostegno per la struttura. La tavola suddetta è stata stuccata e verniciata con vernice opaca di colore grigio scuro (immagine 5).

Guarda l'animazione del commutatore ruotante a dodici contatti (file flash)

Guarda la simulazione 3D del commutatore ruotante a dodici contatti (file flash)

Il carruccio prima del restauro
immagine 1
immagine 2
immagine 3
immagine 4
immagine 5
Fondazione Galileo Galilei / Museo degli Strumenti per Il Calcolo