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Lampada ad olio in ottone

Tratto da Roberto Vergara Caffarelli, STRUMENTI SCIENTIFICI TRA XVIII E XIX SECOLO NEL DIPARTIMENTO DI FISICA DELL' UNIVERSITA' DI PISA, in:
C.A. Segnini e R. Vergara Caffarelli, ANTICHI STRUMENTI SCIENTIFICI A PISA (SEC. XVII - XX), pp. 193, Pisa, 1989.

Descrizione
Probabilmente è un oggetto della seconda metà del XVIII secolo.
La lampada era necessaria per illuminare di notte il reticolo e le divisioni degli strumenti astronomici.
Dimensioni: 300 x 170.


Il restauro

Stato prima del restauro
Lo stato di ossidazione è pressoché totale, dal momento che in precedenti interventi di pulizia è stata rimossa la quasi totalità della lacca protettiva. Negli interstizi ( immagine 2) sono evidenti le tracce dei disossidanti usati; inoltre sono anche presenti macchie di pittura murale.
Il corpo cilindrico presenta due bozzature da urto: una ( immagine 3) sulla costola dalla parte della lente vicino al camino di tiraggio e l'altra ( immagine 4), più grande, sempre sulla costola dalla parte opposta e in basso rispetto alla prima.
Manca una delle viti che fermano le colonnine del camino, mentre la lente della diottra è scheggiata ed è macchiata con vernice murale.

L’intervento di restauro
Si sono spianate il più possibile le bozzature per ridare la forma cilindrica al corpo della lampada con l'uso di punzoni di legno opportunamente sagomati. Questa operazione ha richiesto una particolare cura in quanto il ridotto spessore del metallo e la zona della costolatura, mal raggiungibile dall'interno della lampada, ha obbligato ad usare la sola pressione manuale, scartando l'uso di martelli di qualunque genere.
Sono state ripulite ( immagine 5) con petrolio lampante le superfici di tutta la struttura, compresi il tappo e la piccola lampada ad olio vera e propria.
Inoltre, usando un'adatta soluzione, le superfici di ottone sono state riportate ad una condizione di lucentezza paragonabile a quella sottostante alle zone di laccatura ancora presenti in minima parte e volutamente non rimosse.
La lente è stata ripulita con alcool etilico e acqua ed è stata ricostruita la piccola vite mancante ad una colonnina del camino.
Una volta ripulite le zone di metallo, si è provveduto alla loro protezione rivestendole con uno strato di cera microcristallina ad alto punto di fusione.
Infine è stato costruito un supporto ( immagine 6) per la lampada, costituito da due selle sagomate di tondino di ferro e da un basamento di piombo incorniciato con legno.

 

 

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