Fondazione Galileo Galilei
Le Collezioni
Strumenti Scientifici
Astronomia

Micrometro per il telescopio di Short

Descrizione

Il telescopio di Short di due piedi di focale e l'annesso micrometro obiettivo provengono dalla vendita che il professore ordinario di astronomia Tommaso Perelli, fece all'Ateneo pisano al momento della sua giubilazione (rescritto del Granduca del 25 settembre 1780). Questa è la descrizione che ne fa Lorenzo Pignotti, il professore di fisica dellUniversità di Pisa incaricato della perizia di parte:
È in ottimo stato, come se fosse escito adesso dalle mani dell'artefice. È stato rilevato come un difetto che una delle bacchette è un poco dura al moto; non so quanto debba considerarsi un difetto, che l'uso faràpresto svanire. Si dice in oltre che le due immagini del micrometro non compariscono egualmente chiare. I miei occhi non sono stati capaci di veder questa differenza; quando vi fosse non mi par che meriti molta attenzione, purché l'immagine meno chiara lo sia però tanto, da poter servire alle osservazioni senza pericolo d'errore, e questo spero che niuno oserà porlo in dubbio.
È presente nell'inventario del 1838 con questa descrizione:
n. 24. Una cassetta di abete contenente un Telescopio di Short lungo 30 pollici con suo piedistallo triangolare e meccanismo per i movimenti, il tutto in ottone; in una cassettina interna di Moogan è contenuto il micrometro obiettivo consistente in due mezze lenti montate in ottone dorato colle divisioni in ottone inargentato e tutte le sue appartenenze. Figura al n. 37 dell'inventario citato. (...) il micrometro è in buono stato ed ha le divisioni annerite. (...)
Esiste una chiave per la vite del movimento verticale con testa d'avorio. Esistono due pezzi metallici con loro vetri colorati da adattarsi allo strumento, volendo osservarvi il sole, l'ottone dei quali ha perduto il pulimento.


Il restauro

Stato prima del restauro
Lo strumento (immagine 2) d'ottone è integro.
La parte che rimane rivolta al cielo una volta che lo strumento è montato sul telescopio, in passato è stata dorata ed è ora in buone condizioni; diversamente la parte opposta è molto ossidata e presenta tracce di disossidanti abrasivi negli interstizi.
Il meccanismo per la traslazione dei vetri e quello per la rotazione risultano induriti nel movimento.
I pezzi mancanti sono le due viti per il fissaggio sul cannocchiale e la chiave, o le chiavi a bacchetta per la manovra dei movimenti durante le osservazioni.

L’intervento di restauro
Si è iniziato smontando completamente lo strumento; poi sono state disossidate le superfici con un'apposita soluzione, conservando al massimo le poche zone di lacca antica rimaste. Le superfici sono state protette con l'applicazione di cera microcristallina. Le dentature dei movimenti sono state ripulite con petrolio, i giochi delle slitte e degli ingranaggi sono stati regolati e tutte le parti in movimento sono state lubrificate con vaselina pura.
Lo strumento è stato poi rimontato osservando la collocazione delle viti nelle proprie sedi, che risultano segnate (immagine 3) dal costruttore con una serie crescente di puntini, fino ad arrivare ad otto.

 

 

Valid XHTML 1.0 Transitional

immagine 1
immagine 2
immagine 3