Fondazione Galileo Galilei
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Macchinetta per costruire le viti al tornio

Il Restauro

Stato prima del restauro
L'apparecchio, manovrato a mano, veniva utilizzato sul tornio per costruire gli sbozzi delle viti, prima delle operazioni di filettatura del gambo. Venivano stabiliti lunghezza e diametro di gambo e testa delle viti.
Una volta impostate le battute di riferimento, si potevano costruire le viti tutte uguali.
Era possibile lavorare tondini con diametro massimo di mm 10.
Lo strumento ci perviene completo di tutti i particolari montati, ferri a tornire compresi e ancora posizionati in modo utile per costruire lo sbozzo di viti dal diametro del gambo filettabile mm 5, lungo mm 18 e una testa cilindrica, alta mm 6.
Tutte le parti (immagine 2) metalliche di ottone sono molto ossidate. Le viti e i registri di ferro sono rugginosi e bloccati.
Non vi sono superfici metalliche trattate con vernice.
Le ganasce regolabili di guida del tondino da lavorare, sono bloccate da residui di grasso secco mescolato a limatura di ottone.
Dal livello di usura delle slitte di manovra degli utensili, si intuisce che l'apparecchio non ha lavorato molto.

L'intervento di restauro
Lo strumento è stato smontato completamente e ripulito dai residui di grasso e sporcizia varia.
Sono state disossidate tutte le parti metalliche di ottone con un comune disossidante non abrasivo. Le parti in ferro sono state spazzolate fino a rimuovere lo strato di ruggine superficiale.
Tutte le superfici sono state protette applicando cera microcristallina.
Si è provveduto a rimontare lo strumento, registrando a nuovo i giochi e i serraggi dei particolari e lubrificare le parti mobili.

 

 

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