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Orologio di Farina

Stato prima del restauro

Orologio a "pendolo da secondi" a cassalunga in legno di noce. Manca il tempo in minuti secondi, primi, ore, giorno della settimana e giorno del mese (immagine 2). Il sistema ad orologeria è stato costruito per essere utilizzato nell'attività astronomica. Lo scandire del tempo, oltre che alle lancette, è affidato ad un sistema di ripetizione con rintocchi di campanelli (immagine 3), sia per i minuti primi che per i secondi. Il ripetitore è inseribile durante la marcia dell'orologio e consente all'astronomo di contare i secondi e i minuti durante il passaggio di un corpo celeste senza dover interrompere l'osservazione. Per funzionare il meccanismo sonoro è dotato di una forza aggiuntiva data da un peso supplementare quando vengono inseriti i martelletti del ripetitore. Altra caratteristica interessante che colloca lo strumento nella categoria degli strumenti raffinati per la misura del tempo, è la presenza della barra metallica di compensazione dell'allungamento e accorciamento del pendolo al variare della temperatura.

Osservazioni
L'orologio ci perviene non in grado di marciare in quanto molto danneggiato e mancante di particolari utili al funzionamento. E' evidente che la struttura a risentito di una caduta che ha provocato gravi danni al mobile e al meccanismo.

Il mobile
Il mobile è privo della vetrina che sulla parte alta della cassa copriva l'orologeria. La struttura di legno è rotta in piú punti, molto tarlata e sporca. Sono andati perduti due pezzi della cornice sulla parte bassa del mobile insieme ad alcuni frammenti di legno delle fiancate e del basamento (immagine 4). La tavoletta di sostegno dell'orologio è troncata e mancante di un pezzo. La verniciatura originale a gommalacca del legno è deteriorata da umidità e sporcizia varia.

Il meccanismo
La piastra (immagine 5) frontale "Mostra dell'orologio" è piegata nella parte alta. Sono piegate alla base anche due delle colonnette (immagine 6) di collegamento delle piastre della macchina. L'asse dell'ancora dello scappamento ètroncato ad un'estremità. La leva per il trasferimento del moto fra pendolo e scappamento è malferma sull'asse dell'ancora. Il ripetitore a campanelli ha la campana dei minuti primi rotta ed ha la levetta (immagine 7) che serve per l'avviamento del ripetitore troncata. Uno dei due piccoli arpioni a vite che fissano il meccanismo sulla tavoletta del mobile ha la parte filettata rotta.
La molla (immagine 8) piatta di sospensione del pendolo è rotta. La vite di regolazione dell'altezza della lente del pendolo è spezzata (immagine 9). La barra per la compensazione dell'allungamento del pendolo, costituita da una bandella di ottone ed una di ferro accoppiate, ha una delle viti di collegamento fra questi due pezzi spezzata nel proprio foro. I due supporti di ottone per il fissaggio al mobile della suddetta barra hanno ciascuno uno spallamento distaccato (immagine 10).
All'interno del meccanismo manca il cuneo mobile di ottone che funzionava da selettore sulla ruota dentata indicante i giorni della settimana, mancano anche la relativa vite di fissaggio e il distanziale. Mancano il peso, la corda ed il contrappeso della carica principale, e manca anche il contrappeso della carica aggiuntiva. Da una valutazione fatta a posteriori ci sembra che il cilindro di ghisa che troviamo appoggiato sul fondo della cassa, di fattura grossolana e con attaccate tre carrucole di ottone, non sia da ritenersi il peso originale della carica, poiché la massa risulta eccessiva per il funzionamento. Manca la ruota a cricchetto con relativa staffa di sostegno, della quale l'orologio era in origine dotato per consentire di ricaricare la macchina mediante la trazione della corda. Di questo particolare si vedono i fori di fissaggio sotto il basamento del meccanismo. Tutte le superfici metalliche del meccanismo sono ossidate e sporche.

L'intervento di restauro

Intervento sulle parti in legno
Si è provveduto a medicare la struttura di legno con prodotto antitarlo in atmosfera satura. Sono state pulite le superfici del mobile con un tampone di garza e lana d'acciaio imbevuto con acquaragia, olio paglierino e alcool in minima dose. Sono state riparate le fratture piú importanti della struttura con colla epossidica a lenta polimerizzazione per conferire nuova solidità alla cassa.
Sono stati applicati tasselli di legno di essenze varie e pezzi mancanti di profili sia delle parti in vista che del fondo, parte questa che è stata ulteriormente trattata con consolidante acrilico, poiché molto deteriorata. Sono state stuccate le fessure e i fori dovuti all'azione dei tarli, presenti diffusamente su tutta la struttura.
Le superfici sono state trattate con gommalacca in concentrazione turapori, poi lisciate e riportate al grado di finitura mezzolucido con gommalacca e spirito applicati a tampone.
Le parti che avevano ancora presente la vernice originale, in particolare lo sportello, sono state solo lucidate a tampone. Della tavoletta porta meccanismo, rotta in piú parti, è stato ritrovato uno dei pezzi mancanti e un altro pezzo è stato ricostruito. Si sono dovuti rifare in nuovo, con forma e legno appropriati, i pezzi mancanti della cornice nella zona bassa e piú larga della cassa. Uno di questi pezzi è costituito da due profili sormontanti e ricostruiscono il lato destro della cornice a terra. L'altro pezzo è stato applicato piú in alto sul lato sinistro della cassa e va a completare la cornice (immagine 11) di raccordo con la parte stretta del mobile (immagine 12). E' stata riparata la serratura dello sportello, perché malfunzionante. Il piccolo contrafforte che troviamo montato non è originale, ma è stato ugualmente utilizzato e spostato all'interno della battuta dello sportello. Infine si è riparata la zona della fiancata mediante l'applicazione di un tassello di legno appropriato.

Intervento sul meccanismo
Ogni particolare della macchina è stato smontato. Si sono raddrizzate le colonnette di ottone delle piastre della macchina. La parte alta della mostra dell'orologio è stata spianata al meglio, avendo cura particolare per le superfici in vista. E' stato riparato l'asse spezzato dell'ancora, praticando un foro sull'albero principale e inserendo in esso in modo forzato un piccolo cilindro di acciaio di dimensione opportuna. L'asta solidale con l'ancora per la trasmissione del moto del pendolo allo scappamento, che troviamo deformata, è stata riportata alla forma funzionale.
In questa zona si è fatta una saldatura con colla epossidica forte in maniera da ridare stabilità al collegamento fra asse e leva di trasmissione del pendolo. Si è preferita la colla ad una saldatura a metallo onde evitare possibili deformazioni anche minime a quella che è una parte delicata del meccanismo di movimento.
Si è ricostruito il cuneo d'ottone con relativi distanziale e vite, che serve a selezionare il giorno della settimana sull'apposita corona, individuandone il giusto profilo con approssimazioni successive. E' stata ricostruita la parte terminale mancante della leva per l'inserimento dei martelletti del ripetitore sonoro. La campanella rotta dei minuti primi è stata riparata saldando la frattura con lega bronzo-argento. La ruota a cricchetto mancante, che serviva per il recupero della corda della carica principale, è stata ricostruita con diametro appropriato e con dieci punzoni fermacorda disposti sulla circonferenza. Di questo particolare è stata ricostruita anche la staffa a squadra per il fissaggio. E' stato riparato l'arpione rotto che serve al fissaggio del meccanismo al mobile.
Prima del riassemblaggio della macchina si è provveduto alla disossidazione e protezione con cera microcristallina delle parti in ottone e ferro esclusi gli ingranaggi che sono stati lavati con benzina rettificata. La mostra, che presenta ancora tracce dell'argentatura originale, è stata lavata solo con sapone di Marsiglia sciolto in acqua e protetta con cera microcristallina. I fori bronzina, i perni dei ruotismi e i denti degli ingranaggi sono stati rilucidati con tavoletta e puntale di legno, quindi si è proceduto al rimontaggio della macchina e alla lubrificazione di tutte le parti in movimento. La molla di oscillazione del pendolo è stata ricostruita in acciaio armonico nella forma e dimensione di quella originale rotta. I due particolari di ottone che servono da guida alla barra di compensazione posizionati sul fondo del mobile sono stati riparati applicando viti e spine in punti non in vista, in luogo di saldature, al fine di non alterare l'aspetto della superficie.
È stata ricostruita la vite di ferro spezzata nel foro che serve per l'assemblaggio fra le bandelle della barra di compensazione. La lente del pendolo è stata ripulita e protetta con cera. La parte terminale dell'asta del pendolo spezzata è stata ricostruita con la stessa filettatura e saldata all'asta.
Sono stati ricostruiti in piombo i pesi e contrappesi sia della carica principale che di quella aggiuntiva per il ripetitore sonoro. Per le cariche sono state applicate masse tarate sperimentalmente fino a garantire la stabilità della marcia con il minimo sforzo del meccanismo. La massa della carica principale è ora di kg 2,5 ed è sufficiente per il recupero di energia del pendolo. Si noti che la massa suddetta è minore di quella del cilindro di ferro rinvenuto all'interno del mobile che è di kg 4,7. L'orologio ora marcia bene, indica ogni funzione e risponde all'azione di anticipo e ritardo in modo affidabile.

 

 

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Orologio a pendolo "Vincenzo Farina, Pisa "
fine '700 primi '800

Inv. I.F.T. n°590
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