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Barometro registratore Richard

Tratto da Roberto Vergara Caffarelli, STRUMENTI SCIENTIFICI TRA XVIII E XIX SECOLO NEL DIPARTIMENTO DI FISICA DELL' UNIVERSITA' DI PISA, in:
C.A. Segnini e R. Vergara Caffarelli, ANTICHI STRUMENTI SCIENTIFICI A PISA (SEC. XVII - XX), pp. 120 - 121, Pisa, 1989.

Descrizione
Questo strumento registra automaticamente la pressione atmosferica con continuità nel periodo di una settimana.

Illustrazione L'apparecchio è costituito da otto scatolette, simili ai tamburi di un barometro aneroide, sovrapposte in maniera che le loro deformazioni vengano a sommarsi. I movimenti prodotti da tali deformazioni sono trasmessi, per mezzo di un sistema di leve, ad un indice portante una penna che lascia una traccia sopra un cilindro, dispositivo in tutto simile a quello descritto nella scheda del termometro registratore Richard. Le scatolette cilindriche, a pareti metalliche sottilissime e assai flessibili, di poca altezza, hanno basi larghe e scanalate concentricamente, per aumentarne l'elasticità. Ogni scatola, fatto il vuoto, è chiusa ermeticamente: al suo interno contiene una molla a spirale che, avvolgendosi intorno ad un asse mediano, resiste alla pressione esterna, che tenderebbe a schiacciarla. Le dimensioni delle diverse parti descritte sono tali, che l'escursione della penna rimane amplificata in modo da corrispondere a quella del barometro a mercurio: cioè un millimetro sulla carta equivale ad un millimetro della colonna di mercurio.
La carta viene avvolta intorno al cilindro di ottone ed è tenuta agli estremi da una molla. Essa è rigata orizzontalmente e verticalmente: le linee orizzontali corrispondono ai millimetri di mercurio di pressione, quelle verticali alle ore. Le linee verticali sono arcuate in maniera da seguire il movimento della penna. In alto sono scritti i giorni della settimana. Quando la posizione della penna non corrisponde a quella del barometro a mercurio, si rettifica introducendo l'imboccatura più piccola della chiave nel foro collocato al di sotto dell'apparecchio, girando a destra o a sinistra secondo il bisogno. La sensibilità dell'apparecchio dipende dalla penna, che si regola per mezzo di un bottone a molla, posto alla base dell'indice che la sostiene. Essa sarà ben regolata quando, facendo oscillare l'indice, questo si muove liberamente, e la punta ritorna esattamente al suo posto. L'apparecchio è fissato su una base di legno ed è ricoperto da una custodia a vetri, che è unita con una cerniera alla base da un lato e all'altro si attacca con due uncini. Un bottone che sporge in basso, muovendosi a destra (o a sinistra) permette di far avanzare una asta metallica verticale, con cui si allontana (o avvicina) la penna, quando si vuole cambiare la carta o spostare l'apparecchio. Prima di iniziarne l'uso, occorre controllare se l'orologio è ben regolato e se l'indicazione della pressione è giusta.

Il restauro

Stato prima del restauro
Apparecchio pressochè completo, la scatola di mogano ha il coperchio con le fiancate deformate (immagine 3) a causa del movimento che il legno ha subito nel tempo. Uno dei quattro piedini è spezzato (immagine 4) e manca il pezzetto di legno. La lastra di vetro della finestrella è scheggiata da un lato.Il meccanismo (immagine 5) ad orologeria una volta caricato non cammina per più di qualche minuto. Mancano le nove vitine a testa svasata che fissavano il meccanismo a orologeria e relativo coperchio all'interno del cilindro porta carta. Manca l'asticciola che serve a fissare la carta sul cilindro rotante. All'estremità dell'asta scrivente troviamo applicata una sorta di lancetta metallica con sopra tracce di inchiostro, questa punta sostituiva il pennino originale smarrito (immagine 6), il quale è stato da noi rinvenuto, in fase di restauro, nascosto fra la piastra di ottone dello strumento ed il fondo della scatola di legno. La laccatura sulle superfici di ottone del meccanismo è ancora presente in massima parte. Vi sono zone di ossidazione (immagine 7) dove la laccatura è scomparsa e macchie di inchiostro.

L'intervento di restauro
È stato ripulito e lubrificato il meccanismo ad orologeria che adesso funziona ininterrottamente per tutto il periodo di carica. Si è ricostruita l'asticella ferma carta con un pezzo di lamierino di ottone. Sono state recuperate, modificandone la testa svasata e la lunghezza, le 9 vitine necessarie al fissaggio dell'orologeria al cilindro per la carta. Sono state ripulite e disossidate tutte le superfici metalliche (immagine 8), quindi si sono protette applicando cera microcristallina. È stato riapplicato in cima all'indice dello strumento il pennino metallico originale. Si è saldata con colla acrilica specifica l'incrinatura del vetro frontale del barometro. È stata ridata la giusta forma alla fiancata (immagine 9) posteriore del tappo della scatola di legno, praticando per tutta la sua lunghezza una incisione nella parte che risulta all'interno della scatola, profonda alcuni millimetri, in modo da consentire il recupero stabile della planarità della fiancata. È stato sostituito il pezzo di rinforzo di legno che faceva da battuta per questo lato del tappo, con un pezzo, sempre di mogano, di dimensione più grande, così da garantire maggiore stabilità nella forma della fiancata una volta incollato il rinforzo. Sono state incollate le altre parti semi distaccate della scatola. È stata ricostruita la parte mancante del piedino rotto. Tutta la struttura di legno è stata ripassata con pulimento a spirito.

Bibliografia
DENZA (1882), pp. 255-261. VIOLLE (1884), t.I, pp. 819-820. BATTELLI e CARDANI vol.I pp. 460-462.

 

 

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Scheda Δ
Firma: [sulla base di ottone] RICHARD FRERES/ CONSTRUCTEURS./ BREVETÉS/ À PARIS/. [punzonato in altro luogo sempre sulla base] BREVETÉS S.G.D.G.(R.F. )PARIS/ 2715/. [Targhetta sulla scatola di lamiera] BAROMETRE ENREGISTREUR /BREVETÉ S.G.D.G./ RICHARD FRERES/ CONSTRUCTEURS / 8, IMPASSE FESSART / PARIS.
Identificazione: [stampigliato] 480. [Etichetta metallica] 16. [Etichetta di carta] 683.
Provenienza: Pierucci.
Prezzo: Lire 111,5.
Materiale: Ottone, lamiera.
Dimensioni: 290 x 135 x 160.
Datazione: Buono di ingresso n° 46 del 20.5.1887.
immagine 3
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immagine 8
immagine 9